Dove trovare i documenti necessari per vendere casa – La guida definitiva

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Planimetrie catastali

Le planimetrie catastali sono rappresentazioni grafiche fondamentali di un immobile, in quanto ne mostrano in modo dettagliato la struttura interna, la disposizione dei locali e i confini. 

Questi documenti sono utili a garantire la conformità dell’immobile ai dati catastali registrati, ma anche per confermare che non siano state effettuate modifiche non dichiarate che potrebbero influire sulla vendita. 

Le planimetrie sono richieste sia dagli acquirenti che dal notaio durante il processo di compravendita, per assicurarsi che la situazione fisica dell’immobile corrisponda a quella ufficiale.

Per ottenere le planimetrie catastali, è necessario rivolgersi all’Agenzia delle Entrate presso l’Ufficio Provinciale competente in base alla localizzazione dell’immobile. 

Questi uffici gestiscono l’archivio delle planimetrie e le rilasciano su richiesta del proprietario o di un suo delegato. Grazie alla digitalizzazione dei servizi catastali, è anche possibile richiedere le planimetrie online attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate.

Per avanzare la richiesta, è necessario fornire alcuni dettagli specifici: 

– il codice fiscale del proprietario, se disponibile;

– i riferimenti catastali dell’immobile (foglio, particella e subalterno). 

Questi dati permettono di identificare con precisione l’unità immobiliare all’interno degli archivi catastali. È importante verificare che le planimetrie richieste siano aggiornate, poiché eventuali discrepanze tra lo stato attuale dell’immobile e la sua rappresentazione grafica potrebbero causare ritardi o problemi nella vendita. 

Ad esempio, una ristrutturazione non dichiarata che ha alterato la disposizione dei locali dovrà essere regolarizzata tramite l’intervento di un tecnico abilitato, come un geometra, prima di poter procedere con la vendita.

Inoltre, le planimetrie catastali sono essenziali per la conformità urbanistica dell’immobile, soprattutto se sono state apportate modifiche rilevanti alla struttura nel corso degli anni. 

In caso di difformità tra lo stato di fatto e quanto registrato al catasto, sarà necessario aggiornare la planimetria e presentare una dichiarazione di conformità, per evitare complicazioni legali e burocratiche.

Infine, avere una planimetria correttamente aggiornata e disponibile fin dall’inizio del processo di vendita contribuirà a dare maggiore trasparenza e fiducia all’acquirente, oltre a velocizzare le verifiche da parte del notaio e delle altre parti coinvolte nella transazione.

Estratto di mappa (nel caso di proprietà con terreni)

L’estratto di mappa è un documento cartografico fondamentale quando la proprietà in vendita include terreni perché fornisce una rappresentazione grafica dell’area in questione. 

Questo documento permette di visualizzare la posizione esatta del terreno all’interno del territorio comunale, evidenziando i confini, l’estensione e la sua collocazione rispetto alle altre particelle circostanti. 

È uno strumento essenziale per confermare la proprietà e per garantire che non vi siano discrepanze tra quanto dichiarato e lo stato reale del terreno. L’estratto di mappa viene spesso richiesto anche per pratiche urbanistiche o per verificare la compatibilità del terreno con specifiche destinazioni d’uso.

Per ottenere l’estratto di mappa, è necessario rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, presso l’Ufficio Provinciale competente in base alla localizzazione del terreno. Questo ufficio gestisce le informazioni catastali e cartografiche per le proprietà fondiarie e rilascia estratti di mappa su richiesta. È possibile richiederlo online attraverso il servizio ‘Estratto mappa online’ sul sito dell’Agenzia delle Entrate – disponibile in questo caso soltanto per i professionisti.

Per avanzare la richiesta, occorre fornire:

–  i riferimenti catastali del terreno (foglio e particella);

– il codice fiscale del proprietario. 

I dati catastali permettono di individuare con precisione la particella di terreno interessata, evitando errori o ritardi nella procedura di ottenimento del documento. In alternativa, è possibile incaricare un tecnico abilitato, come un geometra, di richiedere l’estratto di mappa per conto del proprietario.

L’estratto di mappa è particolarmente utile per confermare i confini del terreno e per individuare eventuali irregolarità, come sconfinamenti o usi impropri da parte di terzi. In alcuni casi, potrebbe essere necessario integrare l’estratto di mappa con ulteriori documenti, come la relazione tecnica di un geometra, per verificare la regolarità catastale e urbanistica del terreno, soprattutto se sono avvenuti cambiamenti nel tempo, come la divisione o la fusione di particelle.

 

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Relazione di conformità urbanistica e catastale

La relazione di conformità urbanistica e catastale è uno dei documenti più importanti da ottenere prima della vendita di un immobile. 

Questa relazione certifica che l’immobile è conforme sia dal punto di vista urbanistico che catastale, ovvero che rispetta le norme edilizie locali e che le sue caratteristiche strutturali e funzionali coincidono con quanto risulta depositato presso il catasto. La sua assenza o incongruenza può rallentare il processo di vendita e, in alcuni casi, può rendere impossibile procedere con la compravendita.

Dal punto di vista urbanistico, la relazione verifica che l’immobile sia stato costruito o modificato in conformità con le autorizzazioni edilizie rilasciate dal Comune di ubicazione. Eventuali difformità, come ampliamenti non autorizzati o modifiche strutturali senza permessi, devono essere sanate prima di poter vendere l’immobile. Questo è cruciale per evitare contestazioni da parte dell’acquirente o del notaio al momento della stipula del rogito.

Sul versante catastale, la relazione confronta lo stato attuale dell’immobile con quanto riportato nei documenti catastali. Eventuali difformità, come errori nella rappresentazione della planimetria o differenze nella destinazione d’uso, devono essere corrette prima della vendita.

Per ottenere la relazione di conformità urbanistica e catastale, è necessario rivolgersi ad un tecnico abilitato (come un geometra o un architetto) che richiederà l’accesso agli atti del Comune, verificherà licenze ed autorizzazioni e si accerterà dello stato di fatto dell’immobile confrontandolo con i documenti urbanistici e catastali.

I dati identificativi dell’immobile, come i riferimenti catastali, saranno necessari per completare la pratica. In alcuni casi, potrebbe essere richiesto il progetto originale di costruzione o di eventuali ristrutturazioni eseguite nel corso degli anni. Se il progetto non è disponibile, è possibile richiederlo presso l’archivio del Comune o, in mancanza, ricostruirlo con l’aiuto di un professionista.

Questo documento rappresenta un’importante garanzia per evitare complicazioni legali e amministrative dopo la conclusione della vendita.

Ape (Attestato di Prestazione Energetica)

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento obbligatorio per la vendita di un immobile e fornisce informazioni fondamentali sull’efficienza energetica dell’edificio. 

Questo certificato indica la quantità di energia necessaria per riscaldare, raffreddare, illuminare e alimentare l’immobile, assegnandogli una classe energetica su una scala che va dalla classe A (più efficiente) alla classe G (meno efficiente). 

L’APE è cruciale non solo per adempiere agli obblighi legali, ma anche per fornire un quadro chiaro all’acquirente riguardo ai futuri costi energetici.

Per ottenere l’APE, è necessario rivolgersi a un tecnico qualificato, come un architetto, un ingegnere o un geometra abilitato, che effettuerà una valutazione energetica dell’immobile. 

Questo tecnico procederà a un sopralluogo durante il quale raccoglierà informazioni sulle caratteristiche strutturali dell’edificio, sui materiali utilizzati per l’isolamento, sugli infissi e sugli impianti di riscaldamento e raffrescamento. In alcuni casi, potrebbe essere necessario fornire al tecnico anche documenti relativi a interventi di riqualificazione energetica già eseguiti, come l’installazione di pannelli solari o l’isolamento termico.

Dopo il sopralluogo e la raccolta dei dati, il tecnico elaborerà un’analisi energetica dettagliata dell’immobile che si basa su una serie di parametri tecnici, come la trasmittanza termica delle pareti e degli infissi, l’efficienza degli impianti e le eventuali fonti di energia rinnovabile. Sulla base di questi dati, calcolerà la prestazione energetica e assegnerà la classe energetica più appropriata.

Una volta completata l’analisi, l’APE viene emesso e dovrà essere registrato presso il catasto energetico regionale o provinciale, a seconda delle normative locali. 

In molte regioni italiane, la registrazione può essere effettuata online tramite piattaforme dedicate, semplificando notevolmente il processo. Una volta registrato, il certificato ha una validità di 10 anni, a meno che non vengano effettuati interventi che modifichino le caratteristiche energetiche dell’immobile, come una ristrutturazione importante o l’installazione di nuovi impianti.

È importante ricordare che l’APE deve essere fornito al momento della vendita o della locazione dell’immobile, ed è obbligatorio allegarlo all’atto notarile di compravendita. 

Inoltre, la classe energetica deve essere indicata anche negli annunci pubblicitari di vendita o affitto, rendendolo un elemento di trasparenza per i potenziali acquirenti o affittuari. Un immobile con una buona classe energetica può risultare più attraente e avere un valore di mercato superiore, in quanto assicura minori costi energetici nel tempo.

 

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Certificazione impianti

La certificazione degli impianti è un documento fondamentale per attestare la sicurezza e la conformità degli impianti tecnici presenti in un immobile, come quelli elettrici, idraulici, e di riscaldamento. 

Questa documentazione è necessaria per garantire che gli impianti siano stati installati e mantenuti in accordo con le normative vigenti, tutelando così la sicurezza dell’acquirente e del venditore. La mancanza di una certificazione degli impianti potrebbe rappresentare un ostacolo nel processo di vendita, o addirittura determinare la nullità dell’atto di compravendita.

Ogni impianto di un immobile, che sia elettrico, idraulico o termico, deve essere realizzato e certificato da un tecnico abilitato, come un elettricista o un idraulico iscritto all’albo professionale. 

Al termine dei lavori di installazione o di manutenzione straordinaria, il tecnico rilascia una “Dichiarazione di conformità” (DiCo), che conferma che l’impianto è stato realizzato in modo sicuro e conforme alle norme di legge. Questo documento viene redatto seguendo le linee guida del DM 37/2008, che regola l’installazione e la manutenzione degli impianti in Italia. 

Nel caso in cui l’impianto non sia stato aggiornato o non sia più disponibile la DiCo originale, è possibile richiedere una “Dichiarazione di rispondenza” (DiRi), che viene rilasciata da un tecnico abilitato dopo un’ispezione approfondita dell’impianto esistente.

La certificazione degli impianti include generalmente tre principali ambiti:

impianto elettrico – attesta che il sistema elettrico è stato installato correttamente e rispetta le norme di sicurezza, evitando rischi di corto circuito, sovraccarichi o dispersioni elettriche. La dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico è particolarmente rilevante per la protezione dalle scosse elettriche e per garantire il corretto funzionamento degli apparecchi collegati alla rete;

impianto idraulico – questo certificato assicura che l’impianto idraulico, inclusi i sistemi di distribuzione dell’acqua e scarico, è stato realizzato seguendo le normative in vigore, prevenendo perdite d’acqua, malfunzionamenti e problemi di sicurezza legati alla pressione o alla qualità dell’acqua;

impianto di riscaldamento e climatizzazione – garantisce che il sistema di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione dell’immobile sia efficiente e sicuro, riducendo i rischi di perdite di gas, malfunzionamenti della caldaia o problemi di regolazione termica. 

In alcuni casi, soprattutto per immobili di vecchia costruzione o per impianti mai aggiornati, potrebbe non essere possibile ottenere la certificazione originaria. In questi casi, è essenziale rivolgersi a un tecnico qualificato che eseguirà un controllo approfondito e rilascerà una certificazione ex post, se l’impianto rispetta le attuali norme di sicurezza. 

Se l’impianto non fosse conforme, sarà necessario intervenire con lavori di adeguamento prima di poter ottenere la certificazione e procedere con la vendita.

 

Vendere una casa rappresenta una sfida complessa, che tuttavia può essere affrontata con serenità grazie ad una corretta preparazione. 

È essenziale raccogliere con cura tutti i documenti richiesti per assicurare che la transazione si svolga in modo rapido e fluido.

Per assistenza o consulenza nella preparazione di questi documenti, non esitare a contattare gli esperti di Hasamia, sempre pronti a supportarti in ogni fase della vendita. 

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